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sabato 15 novembre 2008

E se Obama fosse africano?

Traduzione di Anna Fresu

E se Obama fosse africano?
di Mia Couto (scrittore mozambicano)

Articolo pubblicato sul settimanale “Savana”, il 14 novembre 2008

Gli afric
ani si sono esaltati per la vittoria di Obama. Io sono stato uno di loro. Dopo una notte in bianco, nell’irrealtà della penombra dell’alba, mi scorrevano le lacrime quando lui ha pronunciato il discorso da vincitore. In quel momento, anch’io ero un vincitore. La stessa felicità mi aveva attraversato quando Nelson Mandela era stato liberato e il nuovo statista sudafricano intraprendeva un cammino di dignificazione dell’Africa. Nella notte del 5 novembre, il nuovo presidente nordamericano non era soltanto un uomo che parlava. Era la voce soffocata della speranza che si rialzava, liberata, dentro di noi. Il mio cuore aveva votato, anche senza permesso: abituato a chiedere poco, io festeggiavo una vittoria smisurata. Uscendo per strada, la mia città si era trasferita a Chicago, neri e bianchi respirando, nella comunione di una stessa sorpresa felice. Perché la vittoria di Obama non è stata quella di una razza sull’altra: senza la partecipazione massiccia degli americani di tutte le razze (inclusa quella di maggioranza bianca) gli Stati Uniti d’America non ci avrebbero dato motivo per festeggiare... Clicca sul logo per continuare la lettura--->

sabato 8 novembre 2008

Yes We Can!!










YES WE CAN!!!!
di Maria de Lourdes Jesus



Per me, l'elezione di Obama Barak come presidente degli Stati Uniti e' stata un riscatto di dimensione planetaria, senza precedenti nella storia martoriata degli afroamericani e dell' Africa, prima ancora che del mondo intero. I have a dream: that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: "We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal" .diceva il profeta, Martin Luther King, e quel giorno è arrivato il 4 novembre 2008 con l'elezione dell'uomo che incarna i nostri migliori sentimenti, tutte le nostre battaglie, le nostre speranze ed i nostri sogni, che oggi vediamo realizzati attraverso la presenza dell'intera famiglia Obama alla Casa Bianca. Che Dio lo protega e che sopratutto lo aiuti a mantenere sempre viva la sua intelligenza, a mantenere sempre saldo il suo cuore, a mantenere sempre determinata la sua volontà, la sua grande convinzione che si tè tradotta nella frase "yes we can", invidiato da tutti e soprattutto da Berlusconi.

Yes we can


MONANGAMBA

Naquela roça grande não tem chuva

É o suor do meu rosto que rega as plantações;


Naquela roça grande tem café maduro

e aquele vermelho-cereja

são gotas do meu sangue feitas seiva.

O café vai ser torrado,

pisado, torturado,

vai ficar negro, negro da cor do contratado


Negro da cor do contratado!


Perguntem às aves que cantam,

aos regatos de alegre serpentear

e ao vento forte do sertão:


Quem se levanta cedo? quem vai à tonga?

Quem traz pela estrada longa

a tipóia ou o cacho de dendém?

Quem capina e em paga recebe desdém

fuba podre, peixe podre,

panos ruins, cinquenta angolares

"porrada se refilares"?


Quem?


Quem faz o milho crescer

e os laranjais florescer

— Quem?


Quem dá dinheiro para o patrão comprar

máquinas, carros, senhoras

e cabeças de pretos para os motores?


Quem faz o branco prosperar,

ter barriga grande - ter dinheiro?

Quem?


E as aves que cantam,

os regatos de alegre serpentear

e o vento forte do sertão

responderão:


"Monangambééé..."


Ah! Deixem-me ao menos subir às palmeiras

Deixem-me beber marufo, marufo

e esquecer diluído nas minhas bebedeiras


"Monangambééé..."


António Jacinto [Golungo Alto, 1924- Luanda,1991], Poemas,

Casa dos Estudantes do Império, Lisboa, 1961

Monangamba – carregador, criado; 
tonga – horta, quintal; 
dedem – fruto de palmeira; 
fuba – farinha da raiz de mandioca;
marufo – vinho da palmeira.

crediamo in un mondo migliore

Cooperazione internazionale

2005-2006:

Con la F.A.I (Fondo aiuti internazionali), Svizzera – ristrutturazione di 10 case per famiglie disagiate nella capitale capoverdiana, Praia. La realizzazione di questo progetto ha visto scendere in campo per la prima volta Tabanka onlus che ha potuto contare sul lavoro congiunto degli assessori del Comune di Praia. Le sinergie tra le parti ha portato alla realizzazione del progetto in meno di dodici mesi sotto la sorveglianza tecnica di un socio della onlus già presente sul territorio.

2006:

Con L’ISTITUTO DELLE COMUNITA’ a Capo Verde e il PROVINCIA DI ASCOLI PICENO - realizzazione di 2 progetti: laboratorio del cucito in S. TOME’ e PRINCIPE la costruzione di un pozzo d’acqua in Angola. I due progetti realizzati fuori da Capo Verde ha potuto contare comunque sull’aiuto di una struttura governativa capoverdiana come lo è l’ISTITUTO DELLE COMUNITA’ (IC) e sul Provincia di Ascoli Piceno. I due progetti sono stati indirizzati ad aree con un’alta percentuale di povertà e con una consistente presenza della diaspora capoverdiana.

2008:

Con la PROVINCIA DI VITERBO – realizzazione di 100 servizi sanitari per Praia. In un discorso di ammodernamento urbanistico, sociale e sanitario della Capitale, l’allora sindaco Filisberto Vieira chiedeva alle varie associazioni della diaspora un contributo economico da impiegarsi nelle varie famiglie con maggiori difficoltà economiche della capitale. Tabanka ha potuto contare sulla Provincia di Viterbo per la realizzazione del progetto.

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