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mercoledì 25 marzo 2009

Corsa con i rifugiati somali










ALLA MARATONA DI ROMA IN 120.000
MUORE UN QUARANTENNE DI PARMA
da www.leggo.it

La festa di sport si è tramutata in tragedia. Un atleta di 46 anni, M. F., dell'Atletica Manara di Parma, un'ora e mezza dopo aver terminato la maratona di Roma, è stato trovato privo di vita in via della Polveriera (Colle Oppio) mentre si accingeva a tornare in hotel. Purtroppo le manovre rianimatorie non sono servite a nulla. Nelle strade della Capitale è stata una festa: 120.000 le persone che hanno partecipato alla maratona sin dall'alba. Per lo più famiglie e turisti ma anche molti anziani e ragazzi hanno partecipato all'evento che, come ogni anno, si conferma come un appuntamento caro alla città. Tanto divertimento, solidarietà e voglia di mettersi alla prova; questi gli ingredienti che hanno caratterizzato questa edizione, la quindicesima.

Tra i partecipanti, anche dieci rifugiati somali: Haffan, Abubakr, il "Dieci" e Mohammed sono alcuni di loro che hanno corso con l'Associazione capoverdiana Tabanka onlus. I dieci maratoneti hanno corso per le strade della Capitale sia in difesa dei diritti di chi, come loro, è costretto ad abbandonare il proprio paese per il timore di subire persecuzioni per motivi legati all'etnia, alla religione, alle opinioni politiche, sia per testimoniare con la loro presenza i tanti colori e le tante realtà che vivono a Roma. In collaborazione con la scrittrice Igiaba Scego, il Centro Asinitas, l'associazione Nielety, il Café Cretcheu e Radio B.Leza (ogni domenica a partire dalle ore 14 su 88.9).

A tagliare il traguardo per primo
è stato il 30enne keniano Benjamin Kiptoo Kolum, con il tempo di 2h07'17'', diventato il nuovo record nazionale maschile. Al secondo e terzo posto della gara capitolina altri due atleti keniani, Paul Kiprop Kirui e Joseph Ngeny. Il britannico Richard Whitehead invece ha battuto il record mondiale per la categoria amputati maschile. Record che fino ad oggi non era sceso sotto le 3 ore e 14 minuti. Con 2 ore, 56 minuti e 45 secondi l'atleta si è dunque portato a casa il record mondiale.

Rassegna Stampa di Francesca Vitalini
www.leggo.it

foto di Giusy Muzzopappa

lunedì 23 marzo 2009

Quando un romanzo non appartiene ad un solo popolo

Il mondo di Chiquinho
di Igiaba Scego
da www.nigrizia.it

Ho assistito al matrimonio di un popolo con la sua letteratura. E ho scoperto un gran romanzo capoverdiano, immerso nella morabeza.
La domenica, da un po’ di tempo a questa parte, invece di oziare come un fantasma dentro casa, rigorosamente in ciabatte e sguardo afflitto (o, come alternativa, andare a qualche pranzone di quelli noiosi e pedanti), vado alle presentazioni di libri. In qualche modo, non mi allontano molto dal mio mondo: scrivo libri, leggo libri, recensisco libri, cerco libri, vado matta per i libri e temo (ormai ne ho la certezza) di essere una libri-dipendente.
Quindi, la domenica, invece di andare in crisi di astinenza, cerco la mia passione con una foga maggiore rispetto a quella che mi prende nei giorni feriali.
In una di queste scorribande domenicali, m’è capitato di conoscere Chiquinho. È un bambino-ragazzo. È furbo, ingenuo, riccio, nero. Ha tante storie nella testa e tanti sogni nel cuore. In lui ci sono anche confusione, rabbia e smarrimento. Ha occhi grandi e membra agili. Allo stesso tempo, però, mi sembra stanco e, anche se giovanissimo, un po’ vecchio. Cammina come uno zoppo, ma poi riesce a correre più veloce del vento.
Ci mostra mondi il piccolo Chiquinho, e in questi mondi ci sono fantasmi, sirene, eroi, cavalieri, primi amori, ultimi amori, la nascita di una coscienza e di una lotta. Ci mostra anche la fame e le contraddizioni, la vita e la morte. Il tutto, immerso in quella "quieta agitazione" che i capoverdiani chiamano morabeza. Sento la morna (un ritmo capoverdiano) accompagnare questo piccolo grande uomo, la morna che ci dà pace e sentimento.
Quello che mi colpisce di più è il modo di ridere di Chiquinho. Attraverso il suo riso, egli insegna. E, alla fine, ti fa piangere e ridere insieme. Se lo incontri, ti cambia la vita.
Naturalmente Chiquinho è un romanzo (Edizioni Lavoro, 2008). È il romanzo di una generazione, di un popolo, di un progetto, di un tragitto. Mi chiedo se l’autore, Baltasar Lopes, fosse pienamente consapevole di quello che stava creando. Anche i più fini scrittori non s’immaginano il futuro della propria opera.
Ma forse Baltasar l’aveva quantomeno intuita. Infatti, Chiquinho non è solo un personaggio, ma anche uno stile di vita, una storia che può essere quella di tutti.
Ero andata all’ambasciata brasiliana, dove si presentava questa opera della letteratura capoverdiana, senza aspettarmi nulla. Non conoscevo né l’autore né l’opera. Ero senza aspettative: solo curiosa. C’era la Capo Verde romana al gran completo a festeggiare l’uscita della traduzione italiana del libro. L’orgoglio di un’intera nazione, racchiuso negli occhi di donne e bambini.
Ho tanti amici capoverdiani e li ho visti schierati al gran completo. C’erano Maria De Lourdes Jesus, Dulce Araujo, Jorge Canifa Alves.
E poi c’erano tanti amici di Capo Verde: da Anna Fresu a Francesca Vitalini, passando dallo speaker filosofo di radio Vaticana, Filomeno Lopes, e il traduttore italiano, Vincenzo Branca, visibilmente emozionato. Tutti a festeggiare un libro.
L’atmosfera mi ha ricordato le feste aroos somale, quando la sposa è portata nella casa dello sposo. Il matrimonio che si festeggiava era quella di un popolo con la sua letteratura.
È stato bellissimo partecipare a un pomeriggio così letterario. Non mi capitava da tempo. Grazie, amici capoverdiani. Grazie di cuore.

venerdì 20 marzo 2009

Maratona di Roma

MARATONA ROMA, IN MARCIA PER «FUN RUN» ANCHE 10 RIFUGIATI SOMALI (OMNIROMA)
Roma, 20 mar zo
- Haffan, Abubakr, il «Dieci», Mohammed sono alcuni dei nomi dei 10 rifugiati provenienti dal Corno d'Africa che domenica 22 marzo parteciperanno insieme all'associazione capoverdiana Tabanka onlus alla Roma Fun Run, la storica gara non competitiva organizzata nella Maratona di Roma. I dieci, comunica l'organizzazione, correranno per le strade della capitale sia in difesa dei diritti di chi, come loro, - circa 38mila in Italia, secondo l'Unhcr, l'Agenzia dei Rifugiati delle Nazioni Unite - è costretto ad abbandonare il proprio paese nel timore di subire persecuzioni per motivi legati alla etnia, alla religione, alle opinioni politiche, sia per testimoniare con la loro presenza i tanti colori e le tante realtà che vivono a Roma. L'iniziativa panafricana nasce da un'idea dell'associazione Tabanka onlus, che ha provveduto a rendere possibile la partecipazione dei dieci, in collaborazione con la scrittrice Igiaba Scego, il Centro Asinitas, l'associazione Nielety, il Café Cretcheu e l'emittente capoverdiana Radio B.Leza. red 201226 mar 09.

nella foto: preparativi con Giusy Muzzopappa, Francesca Vitalini e Lucio

Ufficio Stampa di Tabanka onlus, Francesca Vitalini 3393390878

Rassegna stampa
www.corrieredellosport.it;
www.ilvelino.it;
www.runners.it;
www.podistidoc.it;
www.podisti.net

lunedì 9 marzo 2009

OUTSIDERS


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6/7/8/9
GIU
GNO

biglietti già ac
quistabili presso

Teatro dell'ANGELO
via Simone de Saint Bon 19
(metro Ottaviano)
ROMA

OUTSIDERSOUTSIDERS

Spettacolo teatrale scritto, diretto e interpretato da giovani under 30, giovani capoverdiani di “seconda generazione”, i figli di immigrati nati in Italia o che sono giunti nel nostro paese in età prescolare, con loro anche alcuni giovani italiani che condividono con loro le difficoltà di questa società e la passione per il teatro. Alla difficoltà del vivere l’età adolescenziale, dove tutto è fonte di grande emozione e caos sentimentale, spesso si aggiunge una profonda difficoltà di integrazione culturale ed aspettative familiari che troppo spesso rappresentano il frutto di un stato di emarginazione ed un forte senso di rivalsa nei confronti della popolazione ospite. Questa è la nuova realtà italiana, dove il nuovo multiculturalismo nasconde ancora scenari di forte lontananza culturale.

OUTSIDERS opera del gruppo teatrale RAIZ-LONGE
Scritto da Jessica Costa Moreno e Francesco Talarico
regia Walter do Rosario
interpreti: Linda Evora; Oriana Sena; Corrado Ruffini; Dario di Teodoro; Jennifer Monteiro; Benny Hopffer Almada; Cateline Hopffer Almada.

Uno spettacolo che parla di integrazione, seconde generazioni, razzismo, società, immigrazione. Uno sguardo su una società che sta cambiando più in fretta di quanto possa sembrare, un grido di denuncia proiettato verso un futuro che si preavvisa sempre più pieno di odio e spaccature. Un'analisi a 360° su questa società italiana sempre più multietnica, ma mai così chiusa. Fresco, intenso, arrabbiato, giovane, con un cast d'eccezione: tutto questo è OUTSIDERS.

A show that talks about integration, second generation, racism, society, immigration. A look at a company that is changing faster than it seems, a cry of complaint projected towards a future that you notice more and more full of hatred and division. An analysis at 360 ° on the Italian society increasingly multiethnic, but never so close. Fresh, intense, angry, young, with an exceptional cast: this is all OUTSIDERS.

Un spectacle qui parle de intégration, la deuxième génération, de racisme, de la société, de immigration. Un regard sur une société qui évolue plus vite que ce quil semble, un cri de plainte projetée vers un avenir que vous remarquez de plus en plus rempli de haine et de division. Une analyse à 360 ° sur la société italienne de plus en plus multiethnique, mais jamais si proche. Frais, intense, en colère, les jeunes, avec un casting exceptionnel: tout cela est OUTSIDERS.

Um espetáculo que fala de integração de segunda geração, o racismo, a sociedade, a imigração. Um olhar sobre uma empresa que está a mudar mais rapidamente do que ao que parece, um grito de denúncia projetadas para um futuro que você observar mais e mais cheio de ódio e divisão. Uma análise a 360 ° sobre a sociedade italiana cada vez mais multiétnicas, mas nunca tão perto. Fresco, intenso, irritado, jovem, com um excepcional elenco: trata-se de OUTSIDERS.

Un espectáculo que habla de la integración, la segunda generación, el racismo, la sociedad, la inmigración. Una mirada a una empresa que está cambiando más rápido de lo que parece, un grito de denuncia proyectado hacia un futuro que usted observa cada vez más llena de odio y división. Un análisis a 360 ° sobre la cada vez más multiétnica de la sociedad italiana, pero nunca tan cerca. Fresco, intenso, enojado, joven, con un reparto excepcional: se trata de OUTSIDERS.

OUTSIDERS è un progetto di Tabanka onlus finanziato dall'Unione Europea Gioventù in Azione, e vede il patrocinio dell'Ambasciata del Capo Verde in Roma.

OUTSIDERSOUTSIDERS

domenica 1 marzo 2009

“OUTSIDERS

Progetto teatrale a cura

del gruppo teatralale

RAIZ LONGE

crediamo in un mondo migliore

Cooperazione internazionale

2005-2006:

Con la F.A.I (Fondo aiuti internazionali), Svizzera – ristrutturazione di 10 case per famiglie disagiate nella capitale capoverdiana, Praia. La realizzazione di questo progetto ha visto scendere in campo per la prima volta Tabanka onlus che ha potuto contare sul lavoro congiunto degli assessori del Comune di Praia. Le sinergie tra le parti ha portato alla realizzazione del progetto in meno di dodici mesi sotto la sorveglianza tecnica di un socio della onlus già presente sul territorio.

2006:

Con L’ISTITUTO DELLE COMUNITA’ a Capo Verde e il PROVINCIA DI ASCOLI PICENO - realizzazione di 2 progetti: laboratorio del cucito in S. TOME’ e PRINCIPE la costruzione di un pozzo d’acqua in Angola. I due progetti realizzati fuori da Capo Verde ha potuto contare comunque sull’aiuto di una struttura governativa capoverdiana come lo è l’ISTITUTO DELLE COMUNITA’ (IC) e sul Provincia di Ascoli Piceno. I due progetti sono stati indirizzati ad aree con un’alta percentuale di povertà e con una consistente presenza della diaspora capoverdiana.

2008:

Con la PROVINCIA DI VITERBO – realizzazione di 100 servizi sanitari per Praia. In un discorso di ammodernamento urbanistico, sociale e sanitario della Capitale, l’allora sindaco Filisberto Vieira chiedeva alle varie associazioni della diaspora un contributo economico da impiegarsi nelle varie famiglie con maggiori difficoltà economiche della capitale. Tabanka ha potuto contare sulla Provincia di Viterbo per la realizzazione del progetto.

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